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LA GUIDA IN STATO D'EBBREZZA


Guida in stato d'ebbrezza | art. 186 C.d.S.

La guida in stato d'ebbrezza è una delle contravvenzioni più "democratiche" del nostro codice penale.

In essa, infatti, incorrono frequentemente uomini e donne, giovani e meno giovani, oltre che cittadini di ogni e più varia estrazione sociale. In particolare, poi, a Trieste, è una fattispecie estremamente frequente, tanto da spingere le Forze dell'Ordine a cercare - giustamente - di prevenirla in maniera ancora più efficace e decisa rispetto al passato.

Com'è noto, del resto, la legge punisce con severità chi si mette alla guida del suo veicolo in stato d'ebbrezza: perchè se la sola sanzione amministrava è prevista in relazione ad un tasso alcolemico compreso in un intervallo compreso tra 0,5 e 0,8 g/l, al di sopra di questa soglia scatta la sanzione penale, di maggior o minore gravità a seconda del livello di alcol nel sangue (infatti l'ipotesi più grave è prevista per coloro che vengono sorpresi alla guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l)

Tuttavia, una volta commesso il reato, quali sono le vie percorribili per l'indagato?

V'è da dire che, qualora sotto il profilo formale non siano ravvisabili nullità - ad esempio, in tema di avvisi da rendere, al momento del fatto, circa il diritto, spettante all'indagato, di farsi assistere da un difensore di fiducia, purchè prontamente reperibile - ovvero non sussistano profili idonei a sostenere una difesa nel merito (ad esempio, qualora il conducente abbia ingerito farmaci idonei ad alterare le risultanze degli accertamenti, o in caso di malfunzionamento degli strumenti), non vi sono molte possibilità di ottenere un'assoluzione con formula piena: pertanto, sovente, conviene usufruire del disposto di cui all'art. 186, comma 9-bis, C.d.S., che permette la sostituzione della pena detentiva e pecuniaria in lavori di pubblica utilità.

Ogni giorno di arresto, infatti, equivale a due ore di lavori socialmente utili, mentre, al fine del conguaglio della pena pecuniaria in pena detentiva, la somma di € 250,00 equivale ad un giorno di pena detentiva: tale scelta, comunque, comporta notevoli vantaggi, in caso di esito positivo del periodo di svolgimento dei lavori, quali:


- la possibilità di ottenere, una volta svolto il periodo di lavoro socialmente utile, una pronuncia di estinzione del reato, con la relativa iscrizione da non riportarsi nei certificati generali del Casellario;


- la revoca della confisca del veicolo (se previamente disposta) e la riduzione alla metà del periodo di sospensione della patente;


- la possibilità di giungere ad una conclusione del procedimento in tempi assai brevi, con costi naturalmente più contenuti.


Inoltre, l'indagato del reato in guida di stato d'ebbrezza, di concerto con il suo difensore - come del resto è prassi del nostro Studio a Trieste - si può attivare al fine di prescegliere l'Ente stesso presso il quale espletare il periodo di svolgimento di lavori di pubblica utilità, purché nel novero - si badi bene - unicamente di quelli che hanno sottoscritto un'apposita convenzione con il Tribunale.

Nel caso di Trieste, in particolare, si possono citare, tra gli altri, l'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste (Distretto n. 1), il W.W.F., l'E.N.P.A. e la Caritas: va comunque rilevato che, lungi dal costituire un obbligo per l'Ente convenzionato, l'accogliere l'indagato presso la struttura è un atto non solo discrezionale, bensì anche subordinato alla medesima disponibilità materiale e ad un colloquio conoscitivo con la persona stessa.


Nel caso di Trieste, poi, si tratta di una soluzione sempre più suggerita dagli avvocati e dagli studi legali - visti gli innegabili vantaggi sopra brevemente accennati - tanto che, in caso di accertamento dell'illecito, il consiglio è quello di rivolgersi al più presto al proprio legale, al fine di non correre il rischio di non trovare un ente disponibile.

Attenzione, tuttavia: al netto degli evidenti benefici, si tratta comunque di un'attività da prendere con impegno, specie se svolta - com'è facoltà richiedere - per un periodo superiore alle altrimenti previste sei ore settimanali, fino ad un massimo di otto ore al giorno. Ma non solo: in caso di incidente stradale, non è possibile accedere alla sostituzione della pena con i lavori di pubblica utilità, pur residuando, in favore dell'indagato, la possibilità di richiedere, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento, la sospensione del procedimento con messa alla prova che, seppure assai simile all'istituto or ora trattato, presenta ciò nondimeno non poche differenze.


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